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Esame sierologico e sindrome di Down

Uno degli esami del primo trimestre di gravidanza è l'esame sierologico per individuare l'eventuale presenza della Sindrome di Down nel feto.

Come si scopre la Sindrome di Down?

La Sindorme di Down si scopre con un semplice esame del sangue, che è in grado di indicare un rischio elevato di sindrome di Down del feto. Se già hai effettuato un test di translucenza nucale durante la tua prima ecografia, lo screening del siero materno sarà in grado di identificare un'alterazione di alcune sostanze, presenti appunto nel sangue della madre, ma provenienti dal feto e dalla placenta.



Sindrome di Down e bitest

Il bitest o il duotest consiste nel prelievo di sangue materno per il dosaggio di due sostanze, le beta HCG e della proteina plasmatica A (PAPP-A), che possono essere presenti in quantità alterate rispetto ai valori che si riscontrano nel feto sano se il bimbo è colpito da trisomia 21, l'anomalia genetica caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più. Valori alterati di questo test hanno una probabilità del 70% di individuare i feti con problemi, se associati al test di translucenza nucale portano l'attendibilità dell'esame fino a un 85-90%.

Sindrome di Down valori

Ricorda inoltre che l'esame sierologico non è  efficace nelle gravidanze multiple perché i livelli di queste sostanze sono ovviamente più elevati rispetto al normale quando ci sono più embrioni che crescono nell'utero materno.

La legge italiana, nel momento in cui questi test risultano positivi e quando il rischio calcolato risulta uguale o maggiore di 1 su 250, permette alle future mamme di eseguire gratuitamente test più invasivi come la villocentesi, l'amniocentesi o la cordocentesi.

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