Congedo parentale: quando e in che modo?

Il congedo parentale garantisce la presenza dei genitori nei primi anni di vita dei figli, soprattutto in quei momenti delicati come l'allattamento, con un equilibrato rapporto astensione/retribuzione.

Il diritto al lavoro delle mamme lavoratrici (e dei neopapà) è un tema sottoposto a frequente attenzione. Ovviamente, le giovani coppie che devono e vogliono occuparsi dei pargoletti, sono costrette a trascurare il lavoro e per far fronte a queste necessità, esistono diverse forme di tutela dei diritti delle neomamme, a seconda del tipo di lavoro e di contratto cui si è sottoposti.

Ecco come viene regolamentato nel dettaglio il congedo parentale.

Congedo parentale per i lavoratori dipendenti

I genitori lavoratori dipendenti, nei primi otto anni di vita del figlio, hanno il diritto di assentarsi anche contemporaneamente per un periodo non superiore agli 11 mesi: nello specifico, la madre può astenersi dal lavoro per un periodo, continuativo o frazionato, non superiore ai 6 mesi, il padre per un periodo non superiore ai 7 mesi.



Il genitore "solo" può astenersi per un periodo non superiore a 10 mesi. I genitori adottivi o affidatari possono usufruire del congedo parentale entro i primi otto anni dall' ingresso del bambino in famiglia a prescindere dall' età del piccolo.

Esiste il congedo parentale per il lavoro autonomo?

Le lavoratrici autonome possono astenersi dal lavoro per tre mesi entro il primo anno di vita del bambino, mentre ai padri lavoratori autonomi non è riconosciuto il diritto al congedo parentale.

Congedo parentale anche per i lavoratori parasubordinati

Per i lavoratori parasubordinanti ( in cui rientrano i lavoratori co.co.co e co.co.pro) non beneficiari di altre forme previdenziali obbligatorie, è previsto il congedo per un massimo di tre mesi entro il primo anno di vita del bambino.

Per quanto riguarda il trattamento economico, ai genitori, durante il periodo di congedo parentale, viene corrisposta un' indennità pari al 30% della retribuzione, fino ai 3 anni di vita del bambino, per un totale di entrambi i genitori di 6 mesi.

Come aiuta la contribuzione figurativa?

Il periodo di astensione è coperto dalla cosiddetta contribuzione figurativa, ovvero contributi accreditati senza onore, a carico del lavoratore nei periodi in cui non ha prestato attività lavorativa, ha percepito un'indennità a carico dell' Inps o ha percepito indennità in misura ridotta.

In ogni caso la cura e la protezione di tuoi figlio nei primi anni di vita è necessaria, fondamentale e del tutto prioritaria rispetto alla carriera lavorativa. Tuttavia, la cura e la crescita del tuo bambino dipende anche da un serio e sicuro sostegno economico. Dunque, il futuro di tuo figli passa anche dalla sicurezza del tuo lavoro. Per questo si auspica che le politiche relative al diritto del lavoro a garanzia dei neogenitori possano fare sempre passi avanti nell'interesse collettivo e sopratutto dei bambini.