La Legge 40 sulla Fecondazione Assistita spegne 12 candeline

Il nostro Paese ci riserva sempre mille sorprese dal versante burocratico. L’ultima riguarda la Legge 40, che da anni rimane uno dei grandi misteri italiani. Tra riforme e controriforme la Legge sulla fecondazione assistita è di nuovo sulla bocca di tutti... Ha da poco spento le candeline dei dodici anni la Legge 40, man mano giudicata sempre più incostituzionale. Ma cosa resta di quella stessa legge oggi? Ebbene dopo 37 sentenze, di cui l’ultima tentata modifica sulla ricerca il 22 marzo 2016 riguardo la donazione degli embrioni alla ricerca, mantiene “solo” il divieto di fecondazione assistita per single e coppie omosessuali e il divieto dell'utero surrogato. Tra cavilli, decreti, dibattiti e polemiche, è da anni che la Legge sulla procreazione assistita rimane una grande incognita italiana.



Come è cambiata la Legge 40 sulla fecondazione assistita

Sono di questi giorni le ultime notizie sulla Legge 40, che nel nostro Paese farebbe concorrenza alle barzellette sui carabinieri, se non fosse per il fatto che non c’è nulla da scherzare su temi così delicati. Infatti, anche se mese dopo mese si stanno facendo grandi passi in avanti, rimaniamo ancora indietro in confronto ad altri Paesi progressisti rispetto a queste tematiche. Fintanto che non si sbrogliano tutti i nodi della matassa burocratica che è l’attuale Legge 40, l’unica soluzione è affidarsi ad enti certificati come Cryos International. Già nell’ottobre 2014 l’Ospedale Careggi di Firenze, primo pubblico in Italia a sperimentare l’eterologa, si era appoggiato a Cryos per reperire gameti maschili da usare nella fecondazione assistita. Se all’inizio i principali clienti erano gli enti pubblici, oggi ben l’80% di chi si rivolge alla banca dei gameti è un privato cittadino.

Fecondazione assistita: come muoversi?

Con oltre 35mila gravidanze in tutta Europa, Cryos permette di realizzare il sogno della maternitá aggirando la Legge 40 in modo del tutto lecito.

Per procedere con l’home insemination è sufficiente consultare la pagina web della banca di seme e selezionare i caratteri preferenziali per filtrare i donatori compatibili. Sia che abbiate le idee molto chiare, che, al contrario, siate in alto mare, non vi preoccupate: nel sito c’è solo che l’imbarazzo della scelta. Bastano pochi click per eseguire la transazione ed ecco che nel giro di qualche giorno si riceve a casa il contenitore di ghiaccio secco o azoto liquido in cui sono conservate le fiale.

Nell’ambito della libera circolazione dei beni e delle merci che vige in Europa, le fiale del seme possono essere liberamente spedite e ricevute in tutti i paesi dell’Unione Europea, compresa l’Italia, in cui non si corrono rischi di formalità doganali.