Pregnancy brain: il cervello della donna durante la gravidanza

Durante la gravidanza, il 50-80% delle donne soffre quello che è conosciuto come il pregnancy brain o mommy brainvuoti di memoria, di difficoltà nel parlare e nello scrivere con coerenza, o ancora di una sensazione di "annebbiamento".

Circa questo tema uno studio americano ha dimostrato che le donne subiscono un importante sbalzo ormonale che raggiunge l'apice durante il terzo trimestre di gravidanza, sbalzo che indebolisce alcune capacità motorie della donna a favore però dello sviluppo dell'istinto materno e del feto. Il periodo della gravidanza e dell'allattamento provocherebbe quindi quest'effetto.

Altri studi dimostrano invece che la materia grigia aumenta di volume: c'è un aumento considerevole della zona dell'ipotalamo o dell'amigdala, zone che sono direttamente legate al comportamento e che dunque influenzano il comportamento materno e la percezione positiva verso il proprio bambino. È in queste zone che si sviluppa l'istinto materno.

Allo stesso modo, alcuni ricercatori australiani dell'UNSW (The University of New South Wales) e dell'ACU (Australian Catholic University) hanno scoperto che l'ippocampo (la zona del cervello responsabile della memoria) dimunisce del 4%, il che spiegherebbe i sintomi dei vuoti di memoria di cui sono vittime le donne incinte.



Nelle successive 24 ore dopo il parto il cervello ritorna alle sue dimensioni normali e in tutte le sue capacità. Le donne che allattano ritardano questo fenomeno di recupero delle abilità cerebrali, ma sviluppano un istinto materno ancora più importante.

Pregnancy brain: lo sviluppo intuitivo

La donna dunque sviluppa le sue capacità e attitudini verso la maternità che conserva per tutto il resto della sua vita. Questo cambiamento difatti prepara la donna alle esigenze della maternità e la rende più capace nell'avvertire i bisogni del neonato. Tutto ciò spiegherebbe perché la madre di notte si sveglia non appena il bambino apre gli occhi mentre invece il padre continua a "ronfare": le donne incinte sviluppano delle abilità intuitive legate al benessere del proprio bambino, abilità che l'uomo fisiologicamente non può sviluppare. 

Lo sviluppo intuitivo non è l'unico beneficio provocato da questo cambiamento ormonale. Infatti, la debilitazione motoria della donna s'inverte per poi ritrovare le sue capacità normali e così però che le donne si ritrovano migliorate nel tempo! Lo studio è ancora in uno stadio di sperimentazione animale, ma coincide a pieno con gli studi di osservazione condotti sugli esseri umani, in special modo quelli fatti su donne che hanno partorito rispetto a coloro che invece non sono mai rimaste incinte.

Pregnancy brain: lo sviluppo sinaptico

Questo studio condotto sui topi dimostra che durante la gravidanza sulla membrana dei neuroni si sviluppano delle ramificazioni dendritiche che non sono essenziali per il trattamento dell'informazione, ma la migliorano. Quanto più un soggetto sviluppa queste ramificazioni, più si sviluppa il suo acume cerebrale.

Dunque, a lungo termine, i topi che sono stati in gestazione hanno migliorato il loro senso di orientamento e delle capacità di memoria rispetto ai topi vergini. Portando il discorso all'essere umano, questo sviluppo sinaptico diminuirebbe le possibilità di demenza senile o di morbo di Alzheimer che sopraggiunge con la vecchiaia. Una teoria incoraggiante da parte dei ricercatori australiani che vale la pena di essere approfondita.

Fonte: http://www.apa.org/monitor/2008/09/pregnancy.aspx