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Malattie

Ecco i 6 sintomi più comuni della listeriosi

La dolce attesa è un periodo intriso di grande gioia, senso di protezione e tenerezza che nasconde diverse insidie per la futura mamma. Rimanere incinta è un grande passo e, anche se non sembra, alcuni comportamenti e abitudini alimentari normalmente innocui rischiano di compromettere l'andamento della gravidanza e alterare lo sviluppo del bebè.

Capita spesso che le future mamme alla prima esperienza ignorino i rischi derivanti dal consumo di alimenti crudi, poco cotti o non lavati accuratamente. Nelle prime fasi della gravidanza, quindi, la donna in dolce attesa dovrebbe imparare a concedersi qualche ora per informarsi e prendere consapevolezza di tutto ciò che potrebbe o dovrebbe fare per evitare rischi.

Che cos'è la listeriosi?

La listeriosi è una tossinfezione alimentare causata dal batterio Listeria Monocytegones, una malattia piuttosto grave in caso di deficit del sistema immunitario e gravidanza. Il batterio Listeria Monocytegones è molto diffuso nel suolo, nelle acqua e nel fieno, tutti elementi che possono rappresentare un veicolo di contaminazione per bovini, caprini e ovini. La malattia batterica si trasmette all'uomo mediante il consumo di alimenti e acqua contaminati e il contatto diretto con persone o animali infetti.

Come faccio a sapere se ho la listeriosi

Photographee.eu || Shutterstock



Gli alimenti che rappresentano il rischio maggiore d'infezione sono il latte crudo o non pastorizzato, i formaggi a pasta molle, formaggi erborinati e formaggi  a crosta fiorita, il pesce affumicato, la carne cruda, i prodotti a base di carne pronti al consumo e i vegetali crudi e non lavati accuratamente. Ecco perchè devi stare attenta ai formaggi socnsigliati in gravidanza.

La futura mamma deve stare molto attenta a non consumare gli alimenti potenzialmente pericolosi e a preferire prodotti che hanno subito la pastorizzazione e/o la cottura, anche se la contaminazione potrebbe avvenire anche dopo la cottura o prima della vendita al dettaglio.

Come riconoscere la listeriosi

Il contatto con il batterio Listeria Monocytegones genera un quadro di sintomi piuttosto vario e non sempre coincidente in tutti i casi. In linea generale, però, la listeriosi è caratterizzata da disturbi molto simili ai sintomi simil-influenzali e gastroenterici che per questo non fanno sospettare l'infezione da Listeria Monocytegones:

  1. Febbre (aumento improvviso della temperatura corporea)
  2. Dolori muscolari (manifestazione dolorosa che coinvolge tutto il corpo)
  3. Affaticamento generale (compromissione della normale routine)
  4. Nausea (desiderio di vomitare come nella classica intossicazione alimentare)
  5. Diarrea (aumento di volume, fluidità e frequenza dell'evacuazione)
  6. Mal di testa (sintomi tipico dello stato febbrile)

Esiste una forma invasiva di listeriosi...

La forma invasiva di listeriosi è legata alla diffusione dell'infezione dal tessuto intestinale e ad altre zone corporee, dando vita a manifestazioni differenti a seconda dell'apparato colpito:

  • Rash cutanei (reazioni cutanee di vario genere)
  • Batteriemia (batteri si riversano nel sangue)
  • Encefalite (infiammazione che colpisce l'encefalo)
  • Meningite (si infiammano le membrane protettive di midollo spinale ed encefalo)
  • Endocardite (infiammazione del tessuto che riveste le valvole e le cavità del muscolo cardiaco)
  • Peritonite (infiammazione della membrana sierosa che riveste l'interno e la cavità del peritoneo)

Il problema maggiore è che se il Listeria Monocytegones viene contratto durante la gravidanza, può trasmetterlo al nascituro e può generare gravi conseguenze quali aborto, parto prematuro e morte in utero.

La listeriosi, poi, può essere trasmessa dalla mamma al neonato durante il parto provocando problemi anche piuttosto gravi al bebè quali polmonite, meningite, lesioni della pelle, ascessi o congiuntivite purulenta.

Prevenire la listeriosi: si può!

Il batterio Listeria Monocytegones, purtroppo, si riproduce velocemente a tutte le temperature fino a 45 gradi, una caratteristica intrinseca che gli permette di vivere negli alimenti conservati in frigo. La futura mamma dovrebbe imparare a rispettare poche e semplici indicazioni per evitare il contagio e la proliferazione del batterio:

  • Norme di igiene – Occorre rispettare le norme igieniche di manipolazione del cibo e lavare frequentemente frigorifero, superfici su sui si poggiano i cibi e utensili da cucina.
  • Conservazione – Il cibo deve essere conservato in frigo a meno 4 gradi fino a quando non si decide di usarlo e i surgelati devono rispettare la catena del freddo.
  • Cottura – Il pesce e la carne devono essere cotti completamente con una temperatura di almeno 70 gradi per scongiurare il contagio.
  • Latte e derivati – Il latte e i prodotti lattiero-caseari devono essere consumati per assicurare una fonte privilegiata di calcio in gravidanza, fatta eccezione per il latte non pastorizzato e i prodotti crudi a base di latte non pastorizzato.
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