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disturbi e complicazioni

Scopri quali sono i 7 sintomi tipici della toxoplasmosi

Il periodo della gravidanza comporta grandi mutamenti per il corpo che, volente o nolente, diventa estremamente più vulnerabile agli attacchi di agenti patogeni e parassiti. Tutto quello che prima veniva gestito facilmente dal sistema immunitario nei nove mesi di gestazione può diventare pericoloso per la salute della futura mamma e per l'andamento della gravidanza.

Le future mamme possono difendere la loro salute e quella dei piccoli che portano in grembo partendo dalle abitudini e dall'alimentazione, approfondendo le caratteristiche dei possibili pericoli e riconoscendo tempestivamente i sintomi correlati.

Cos'è la Toxoplasmosi?

La toxoplasmosi è un'infezione molto diffusa che la maggior parte delle persone non si accorge di avere, ma che può diventare pericolosa in gravidanza. Si tratta di una parassitosi causata dal Toxoplasma gondii, un parassita che si trasmette a partire dai gatti e altri animali a sangue caldo che hanno ingerito feci contaminate. Il Toxoplasma gondii può essere trasmesso mediante diversi canali di contagio essenzialmente riconducibili all'ingestione diretta del parassita mediante il consumo di carni crude o poco cotte e frutta e verdura non lavate attentamente oppure attraverso il contatto diretto con le feci dell'animale infetto.

Mangiare formaggi in gravidanza provoca toxoplasmosi



In questo senso non si può dire certamente che la toxoplasmosi sia un'infezione rara, visto che più della metà della popolazione italiana contrae il parassita e sviluppa la parassitosi senza accorgersene. Alcuni degli alimenti che possono trasmettere la toxoplasmosi sono i formaggi: basta individuare i formaggi da evitare in gravidanza e prestare attenzione alla cottura degli alimenti.

7 sintomi tipici della toxoplasmosi

In condizioni normali, la toxoplasmosi è una malattia asintomatica che non si lascia tradire da alcun segnale particolare e permette al corpo di sviluppare un'immunità permanente. Eppure l'infezione asintomatica, se contratta in gravidanza, minaccia la salute del feto. La toxoplasmosi si manifesta a distanza di un mese dall'infezione con un corredo di sintomi cosiddetti “traditori”, segnali che possono essere confusi con un banale stato febbrile:

  1. Dolori muscolo-articolari
  2. Ingrossamento dei linfonodi
  3. Ittero a pelle e occhi (ingrossamento e attività irregolare del fegato)
  4. Linea di febbre
  5. Mal di gola
  6. Mal di testa
  7. Stanchezza

Molto più rari, ma non del tutto impossibili, sono i casi in cui la parassitosi si manifesta con condizioni più gravi quali infiammazione della zona visiva dell'occhio che può compromettere la capacità visiva e infiammazione dell'encefalo. Il quadro sintomatico generale della toxoplasmosi può confondersi con malattie più generiche caratterizzate da una sintomatologia simile, proprio come uno stato influenzale.

Il Toxoplasma gondii presenta il suo lato aggressivo quando la donna è in dolce attesa, attraversando la placenta e compromettendo la salute del nascituro. La portata dei danni provocati dal Toxoplasma gondii dipende principalmente dal periodo di gestazione: aborto spontaneo nel primo trimestre, lesioni del sistema nervoso centrale e malformazioni fetali nel secondo trimestre e parto prematuro nel terzo trimestre.

Esiste il toxo-test

Il toxo-test è un esame appositamente pensato per verificare se la futura mamma è a rischio toxoplasmosi durante la gravidanza. L'esame del sangue ricerca la presenza di anticorpi anti-toxoplasma, vale a dire le immunoglobuline di tipo M e G, da cui prendono il nome le iniziali identificative IgM e IgG. L'immunoglobulina IgM è caratteristica della fase acuta della toxoplasmosi mentre l'immunoglobulina IgG traccia la memoria di un'infezione precedente da cui il corpo è riuscito a guarire.

Il test offre una risposta chiara all'eventualità di avere contratto la toxoplasmosi:

  • IgG e IgM negativi – Il corpo non ha mai affrontato la malattia e per questo la futura mamma dovrà prestare attenzione ai fattori di contagio per tutta la gravidanza.
  • IgG positive e IgM negative – Il contagio è avvenuto in passato e l'organismo è riuscito a sconfiggere il Toxoplasma gondii e a rendersi immune.
  • IgG negativo e IgM positive – L'esito indica che la toxoplasmosi è in corso e che la futura mamma deve approfondire la situazione attraverso altri test che datano il momento in cui ha avuto origine l'infezione (più recente è il contagio e più è alto il rischio di complicazioni per il feto)

Una volta scoperto un'infezione da Toxoplasma gondii in atto, occorre stabilire se il bebè è stato infettato e quali problemi abbia riportato. Il medico sottopone la donna incinta all'esame dell'amniocentesi (dopo la 18esima settimana) e procede con varie ecografie morfologiche cadenzate in caso di esito positivo allo scopo di valutare eventuali danni o malformazioni fetali.

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