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A cosa serve l’ecografia 3D?

Le donne in dolce attesa che affrontano per la prima volta i nove mesi di gravidanza si sentiranno divise tra la volontà di conoscere tutto sull'andamento della gravidanza e le modalità di indagine offerte dalla medicina moderna. Se ti appresti a sottoporti alla tua prima ecografia devi sapere che il Servizio Sanitario Nazionale copre i costi degli esami diagnostici eseguiti entro le tempistiche stabilite dalle Linee Guida del Ministero della Salute.

Secondo il Ministero della Salute, infatti, sono sufficienti solo alcune ecografie per tenere sotto controllo l'evoluzione della gravidanza e la salute del nascituro, due o tre se lo specialista individua eventuali malformazioni o rischi per la gravidanza durante l'ecografia morfologica.

Perchè un'ecografia in 3D?

Questo significa che potrai sottoporti gratuitamente alle ecografie in 2D di routine per accertare l'annidamento dell'ovulo fecondato nell'utero e la presenza di una gravidanza singola o multipla durante la sesta e la settima settimana. Sai già quando si fa l'ecografia 3D? Puoi inoltre scandagliare le caratteristiche anatomiche del feto durante la diciannovesima e la ventunesima settimana e analizzare eventuali irregolarità o malformazioni del nascituro durante la trentesima e la trentaduesima settimana.

Le immagini bidimensionali in bianco e nero delle normali ecografie possono essere affiancate da immagini statiche su tre dimensioni che immortalano il bebè in una vera e propria fotografia. La voglia di entrare in contatto visivo con il bambino che la futura mamma porta in grembo nasconde la natura di un esame  di livello superiore che, mediante una tecnologia informatica, permette di visualizzare immagini tridimensionali del feto.

A cosa serve l'ecografia 3D?

Le ecografie 3D effettuate non appena il feto presenta forme più definite offrono una percezione nitida della fisionomia e delle espressioni del bebè che da un lato riservano un forte impatto emotivo e dall'altro consentono un'indagine approfondita rispetto all'ecografia in 2D.



Le immagini su tre dimensioni permettono un approccio più diretto nei confronti di potenziali anomalie, malattie genetiche e cromosomiche o malformazioni fetali che le immagini bidimensionali o un'angolazione non favorevole non permettono sempre nell'ecografia in 2D. La prospettiva tridimensionale consente di determinare l'anatomia del feto (fondamentale nei casi di labiopalatoschisi o labbro leporino e sindromi fetali) e studiare la conformazione di torace, colonna vertebrale, sistema nervoso e cuore.

Quali sono i vantaggi dell'ecografia in 3D

L'ecografia in 3D richiede una procedura di esecuzione praticamente identica a quello delle classiche ecografie in 2D offerte dal Servizio Sanitario Nazionale. Quando l'esame diagnostico non viene compiuto per pura moda è preferibile eseguirlo dalla venticinquesima settima in poi per ottenere immagini più chiare dell'aspetto morfologico del feto. L'ecografia in 3D può essere considerata la fase diagnostica complementare all'ecografia bidimensionale che permette di far luce su eventuali patologie fetali già individuate con l'esame standard.

Questo esame complementare viene incluso nel piano del Servizio Sanitario Nazionale e assume i contorni di una prestazione gratuita soltanto nel caso in cui lo specialista segnali fattori di rischio, problemi nella crescita del feto o anomalie anatomiche che necessitano di un approfondimento diagnostico di secondo livello. La prescrizione dello specialista diventa il lascia passare per un esame approfondito che permette di indagare ulteriormente sull'andamento della gravidanza e sull'effettivo stato di salute del nascituro.

L'ecografia viene realizzata in un centro specializzato dotato di apparecchiature sofisticate e personale competente per eseguire l'indagine diagnostica e studiare il problema evidenziato. Le immagini tridimensionali perfezionano la diagnosi compiuta durante l'ecografia bidimensionale senza superare di fatto la precisione dell'ecografia in 2D.

 

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