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Pronta per scoprire le 5 differenze tra l’ecografia 3D e 4D?

Le future mamme che affrontano per la prima volta la questione “ecografia” troveranno una serie di informazioni su ecografie in 2D ed ecografie di ultima generazione in 3D e in 4D.

Le ecografie in bianco e nero effettuate su un piano bidimensionale che informano sull'andamento della gravidanza e sullo stato di salute del nascituro hanno fatto spazio anche ad esami diagnostici dalle prospettive diverse.

Ecografia in 3D o in 4d?

Devi sapere che l'ecografia in 3D è un fermo immagine tridimensionale del feto che permette di osservare l'anatomia e le forme ben distinguibili del nascituro. Questo esame diagnostico, grazie al processo di “rendering” del macchinario, consente la visualizzazione statica del feto su tre dimensioni, mostrando un volume oltre che un piano di sezione. Per il resto, poi, l'esame si svolge esattamente come una normale ecografia con la futura mamma sdraiata sul lettino e il ginecologo che sposta la sonda di ultrasuoni lungo il pancione cosparso di gel. È utile soprattutto quando si inizia a parlare di ecografia morfologica, per sapere lo stato di salute del bambino.

Come si esegue l'ecografia 3d

sianstock || Shutterstock

L'ecografia in 4D restituisce un'immagine tridimensionale esattamente come avviene nell'ecografia 3D, ma mostrandola in movimento. La futura mamma vedrà il feto che muove le mani, si succhia il dito o muove le labbra, proprio come se stesse osservando un video in anteprima. Questo tipo di ecografia sfrutta la quarta dimensione del tempo per offrire un'esperienza estremamente coinvolgente, il primo vero contatto con il nascituro. Il costo dell'ecografia 3D o 4d non cambia molto, quindi puoi scegliere liberamente che tipo di ecografia fare.

Perchè sono così diverse?

Bisogna imparare a pensare alle ecografie che sfruttano le moderne tecnologie come esami diagnostici complementari alle ecografie in 2D. L'individuazione di una malformazione fetale o un rischio per la gravidanza ravvisato durante l'ecografia morfologica può essere analizzato meglio dal ginecologo mediante le ecografie in 3D e 4D.

L'evoluzione tecnologica, quindi, offre esami ecografici che riservano alcuni tratti caratteristici e qualche differenza. Ma perché il ginecologo opta per una piuttosto che per l'altra?

1. Prospettiva

Le ecografie di ultima generazione, diversamente dalle ecografie bidimensionali, offrono una prospettiva differente del nascituro.



L'ecografia 3D mostra una visione statica e a colori su tre dimensioni del bebè all'interno del pancione mentre l'ecografia in 4D supera la dimensione del tempo per registrare una serie di immagini tridimensionali in movimento del feto.

2. Sonda

La sonda dei macchinari per le ecografie 3D risulta diversa dalla sonda usata per le ecografie in 4D, nonostante le modalità degli esami non subiscono grandi variazioni dall'ecografia bidimensionale. L'acquisizione dei fotogrammi statici tridimensionali nell'ecografia in 3D avviene attraverso la manipolazione manuale della sonda e affronta gli spostamenti del feto in risposta ai movimenti della sonda.

Le immagini tridimensionali in movimento dell'ecografia in 4D vengono elaborate da una sonda volumetrica che acquisisce tra i venticinque e i trenta fotogrammi al secondo senza aver bisogno di una manipolazione. La visualizzazione dei particolari del nascituro, altrimenti non rilevabili, risulta istantanea.

Quando è necessario fare l'ecografia in 3d

Natalia Deriabina || Shutterstock

3. Diagnosi

Le ecografie di ultima generazione possono rivelarsi esami strumentali particolarmente importanti per visualizzare potenziali anomalie, malattie genetiche e cromosomiche o malformazioni fetali. Se l'ecografia tridimensionale migliora l'analisi di superficie fetale, struttura ossea e vascolarizzazione degli organi vitali allora l'ecografia quadrimensionale risulta importante per visualizzare difetti come la labiopalatoschisi o labbro leporino oppure malformazioni degli arti come il piede torto congenito.

4. Tempistiche

L'esame diagnostico in 3D permette di ottenere immagini statiche esattamente come se fosse una fotografia del feto, una procedura che dipende dalle condizioni e dai movimenti del bebè e che può rivelarsi anche relativamente lunga.

L'ecografia quadrimensionale, invece, consente di ottenere un'immagine tridimensionale in movimento in tempo reale, proprio come se si stesse girando un video della vita uterina del feto all'interno del grembo materno.

5. Costi

Le ecografie in 3D e 4D, essendo escluse dal piano del Servizio Sanitario Nazionale,  risultano a carico dei futuri genitori e dipendenti dai tariffari della struttura o del professionista di riferimento, a meno che non ci sia esplicita richiesta del ginecologo a seguito di problemi e sospetti rilevati durante l'ecografia morfologica di routine.

I macchinari di ultima generazione non sono alla portata di tutte le strutture e tutti i liberi professionisti, motivo per il quale il costo delle prestazioni mediche cresce in maniera considerevole:  la spesa dell'ecografia 3D oscilla tra i 100 e i 200 euro mentre il costo dell'ecografia 4D sale fino a 200-300 euro.

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